Quando apri un tuo negozio, uno dei rischi principali è il rischio di investire male il capitale. Ad esempio, acquistando prodotti che poi si rivelano difficili da vendere.
A tal proposito, alcuni franchising di abbigliamento propongono il conto vendita, in modo da ridurre il rischio dell’affiliato.
Ma il conto vendita conviene sempre?
In realtà, a volte i prodotti in conto vendita vengono offerti con un margine leggermente minore. Quindi, se hai un negozio che riesce a vendere prodotti con facilità, non è detto che l’opzione in conto vendita sia per te quella sempre più redditizia.
In genere conviene studiare bene le proposte dei franchising prima di scegliere quale sia in assoluto la migliore nel tuo caso specifico.
Nei franchising di successo, la formula del conto vendita sembra ormai ben consolidata.
Gran parte dei progetti evidenziati su www.franchisingmanager.it presentano questa caratteristica.
Il commercio Tradizionale
Oggi i commercianti tradizionali anche se acquistano con ricarichi del 140% devono fare il conto con la contrazione dei consumi. In un anno di attività commerciale quasi sempre il 50% delle vendite si concentra in periodi normali, il 50% in periodi di saldi.
Il ricarico complessivamente si dimezza, se consideriamo le rimanenze fisiologiche di almeno un 10% ecco che il margine complessivo in genere si assesta intorno ad una percentuale che va dal 30 al 40% con scarsa soddisfazione per il commerciante, con grossi rischi anche se si sbaglia l’acquisto di una collezione piuttosto che un’altra….
Allora ecco che la formula del conto vendita viene in aiuto.
“L’investimento del commerciante si sposta sul contenitore punto vendita permettendo un ammodernamento dell’attività e non più sul prodotto”
Come funziona?
Il franchisor un produttore specializzato concede la propria merce con esclusiva di zona con un ricarico del 100% senza rischio rimanenze.
La formula del conto vendita o del contratto estimatorio consiste nella merce data dal franchisor al franchisee per la vendita, quello che rimane torna al proprietario, che rimane il franchisor. Il ricavato viene dato alla casa madre e l’affiliato sul venduto ha la percentuale pattuita nel contratto.
In genere una giusta percentuale per una giusta partnership si attesta sul 50% del prezzo di vendita.
Si fanno le vendite dal lunedì al sabato si vende ad esempio 1.000 euro al giorno per 6 giorni lavorativi, l’affiliato incassa 6.000 euro il lunedì successivo fa il bonifico al franchisor della metà 3.000 euro e riassortisce l’equivalente a valore di merce.
Le aziende che usano questo sistema possono essere diverse, possono essere marchi che vendono oggetti piccoli con un vasto assortimento, oppure all’opposto proprio coloro che hanno articoli pregiati ma voluminosi. Negli ultimi anni il conto vendita si è ben affermato nel settore abbigliamento, accessori, gioielli, dove il riassortimento del locale avviene settimanalmente.
Ma quali sono i pro e i contro e per chi?
A una prima occhiata sembra essere a vantaggio del franchisee che non si deve preoccupare di gestire rimanenze od altro.
Però ci sono vantaggi anche per i franchisor. Ad esempio questa formula è ottima per chi si vuole espandere all’estero o comunque ampliare la propria fetta di mercato, o lanciare un nuovo articolo. Inoltre a volte il franchisor la utilizza per finanziare il franchisee che non sempre trova riscontri positivi dagli istituti bancari per finanziamenti o altro. Può inoltre essere molto più vantaggioso a lungo termine di royalties o canoni che sono a scadenza o periodici.
Per il franchisee, inoltre alla spensieratezza, è quella di abbassare i costi del locale, grazie ad avere solo un piccolo magazzino e un continuo ricambio di merce da proporre in vetrina.
Questo sistema dipende molto dalla capacità di vendita del franchisee, che se ha queste caratteristiche può essere molto vantaggioso. I contro invece si presentano sotto forma di costo di spedizione, se non è direttamente la casa madre che ritira la merce. Inoltre la tipologia di merce e il momento dei saldi è comunque stabilito dal franchisor e quindi può rivelarsi limitante per coloro che hanno più uno spirito manageriale e invece essere una sicurezza per coloro che sono:
alla prima esperienza
Se vuoi informazioni sui progetti che adottano questa formula contattaci ora la consulenza è gratuita!
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A tal proposito, alcuni franchising di abbigliamento propongono il conto vendita, in modo da ridurre il rischio dell’affiliato.
Ma il conto vendita conviene sempre?
In realtà, a volte i prodotti in conto vendita vengono offerti con un margine leggermente minore. Quindi, se hai un negozio che riesce a vendere prodotti con facilità, non è detto che l’opzione in conto vendita sia per te quella sempre più redditizia.
In genere conviene studiare bene le proposte dei franchising prima di scegliere quale sia in assoluto la migliore nel tuo caso specifico.
Nei franchising di successo, la formula del conto vendita sembra ormai ben consolidata.
Gran parte dei progetti evidenziati su www.franchisingmanager.it presentano questa caratteristica.
Il commercio Tradizionale
Oggi i commercianti tradizionali anche se acquistano con ricarichi del 140% devono fare il conto con la contrazione dei consumi. In un anno di attività commerciale quasi sempre il 50% delle vendite si concentra in periodi normali, il 50% in periodi di saldi.
Il ricarico complessivamente si dimezza, se consideriamo le rimanenze fisiologiche di almeno un 10% ecco che il margine complessivo in genere si assesta intorno ad una percentuale che va dal 30 al 40% con scarsa soddisfazione per il commerciante, con grossi rischi anche se si sbaglia l’acquisto di una collezione piuttosto che un’altra….
Allora ecco che la formula del conto vendita viene in aiuto.
“L’investimento del commerciante si sposta sul contenitore punto vendita permettendo un ammodernamento dell’attività e non più sul prodotto”
Come funziona?
Il franchisor un produttore specializzato concede la propria merce con esclusiva di zona con un ricarico del 100% senza rischio rimanenze.
La formula del conto vendita o del contratto estimatorio consiste nella merce data dal franchisor al franchisee per la vendita, quello che rimane torna al proprietario, che rimane il franchisor. Il ricavato viene dato alla casa madre e l’affiliato sul venduto ha la percentuale pattuita nel contratto.
In genere una giusta percentuale per una giusta partnership si attesta sul 50% del prezzo di vendita.
Si fanno le vendite dal lunedì al sabato si vende ad esempio 1.000 euro al giorno per 6 giorni lavorativi, l’affiliato incassa 6.000 euro il lunedì successivo fa il bonifico al franchisor della metà 3.000 euro e riassortisce l’equivalente a valore di merce.
Le aziende che usano questo sistema possono essere diverse, possono essere marchi che vendono oggetti piccoli con un vasto assortimento, oppure all’opposto proprio coloro che hanno articoli pregiati ma voluminosi. Negli ultimi anni il conto vendita si è ben affermato nel settore abbigliamento, accessori, gioielli, dove il riassortimento del locale avviene settimanalmente.
Ma quali sono i pro e i contro e per chi?
A una prima occhiata sembra essere a vantaggio del franchisee che non si deve preoccupare di gestire rimanenze od altro.
Però ci sono vantaggi anche per i franchisor. Ad esempio questa formula è ottima per chi si vuole espandere all’estero o comunque ampliare la propria fetta di mercato, o lanciare un nuovo articolo. Inoltre a volte il franchisor la utilizza per finanziare il franchisee che non sempre trova riscontri positivi dagli istituti bancari per finanziamenti o altro. Può inoltre essere molto più vantaggioso a lungo termine di royalties o canoni che sono a scadenza o periodici.
Per il franchisee, inoltre alla spensieratezza, è quella di abbassare i costi del locale, grazie ad avere solo un piccolo magazzino e un continuo ricambio di merce da proporre in vetrina.
Questo sistema dipende molto dalla capacità di vendita del franchisee, che se ha queste caratteristiche può essere molto vantaggioso. I contro invece si presentano sotto forma di costo di spedizione, se non è direttamente la casa madre che ritira la merce. Inoltre la tipologia di merce e il momento dei saldi è comunque stabilito dal franchisor e quindi può rivelarsi limitante per coloro che hanno più uno spirito manageriale e invece essere una sicurezza per coloro che sono:
alla prima esperienza
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